Le “Formiche nere” e le “Formiche rosse” proposte da Emilio Isgrò assieme alle ormai classiche “cancellature” rispecchiano una visione del mondo in cui natura e cultura coesistono in perfetto equilibrio, come per esorcizzare i rischi di una intelligenza tecnologica che troppo spesso si appaga dell’artificio pur di non fare i conti con una realtà immutabile nella sua apparente mutevolezza.
Nato nel 1937 a Barcellona di Pozzo, in Sicilia, Emilio Isgrò vive e lavora a Milano. Artista e pittore concettuale, ma anche poeta, scrittore, drammaturgo e regista, Isgrò è considerato uno dei nomi più internazionalmente rinomati e prestigiosi della scena artistica italiana. Il suo lavoro può essere considerato tra i più rivoluzionari e originali all’interno delle cosiddette Vanguardias degli anni ’60. L’artista è l’autore indiscusso della “cancellazione” – l’atto di eliminare le parole da un libro stampato – qualcosa che ha cominciato a esplorare nei primi anni ’60 e continua in tutto il suo percorso artistico. Numerose le mostre a livello internazionale. Nel dicembre 2019 la città di Milano premia Isgrò con una importante attestazione di benemerenza civica: l’Ambrogino d’Oro.